Il tribunale di Ivrea, nei giorni scorsi, ha “graziato” un 44enne residente, con la compagna, in un piccolo Comune della Provincia di Torino: a causa dei 251mila euro di debiti accumulati in anni sventurati sarebbe stato condannato a pagare i creditori per tutta la vita.
“Applicando la 3/2012 (la cosiddetta legge salva-suicidi) – spiegano gli avvocati Monica Pagano e Matteo Marini –, i giudici hanno disposto che l’uomo paghi solo quanto nelle sue possibilità e per un tempo limitato: lo Stato non può condannare una persona colpevole solo di sfortuna all’ergastolo dei debiti e la legge, su questo principio, è dalla parte dei cittadini”.
L’uomo, infatti, metterà a disposizione della procedura la sua casa (già gravata da oneri, e dunque di valore ormai ridotto) e pagherà ai creditori solo una cifra corrispondente a quanto già versava con il quinto dello stipendio (360 euro al mese su 1500 percepiti) per cinque anni (21.600 euro in tutto). Poi, se avrà rispettato le prescrizioni, sarà libero per sempre da ogni debito e potrà tornare a sperare nel futuro.
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