La pace fiscale è – per i contribuenti che hanno debiti con Equitalia – una delle più importanti novità del programma del neo Governo Conte il quale non ha formalmente ancora avviato la propria attività legislativa.
Definita dal Contratto di Governo Lega e M5S quale saldo e stralcio delle somme dovute e non pagate al fisco essa permette ai contribuenti che, fino ad ora, non hanno potuto pagare Irpef, Iva, contributi Inps e altre imposte (fino ad un monte debitorio massimo di € 200.000,00) di aderirvi provvedendo al pagamento di una sola percentuale minima della cartella, calcolata in base alla al reddito dichiarato e alle singole difficoltà economiche.
A tal proposito saranno considerati come parametri per calcolare l’importo dovuto l’attività lavorativa svolta, l’eventuale stato di disoccupazione o di cassa integrazione, la presenza di figli minori, la proprietà dell’abitazione o l’esistenza di un contratto di locazione.
Valutate le singole situazioni debitorie si giungerà a differenti risultati impositivi: le c.d. aliquote sanatorie saranno tre: 25%, 10% e 6%. In sintesi, dunque, un abbuono da applicarsi in base alla situazione e alla capacità reddituale del debitore.
Non resta che attendere sottolineando, in ogni caso, che pare si intraveda, nelle intenzioni governative, a tutela dei contribuenti, la volontà di far fronte a tutte quelle situazioni eccezionali e involontarie di dimostrata difficoltà economica aumentate in maniera spropositata negli ultimi anni.