Nel 2003 aveva contratto un mutuo per comprare la prima casa in un piccolo comune ferrarese. Poi nel 2005 aveva acquistato a rate un’auto, ma era rimasto vittima di un incidente ed era stato obbligato a stipulare un nuovo finanziamento per pagare il residuo del debito.
Quindi un nuovo incidente l’aveva messo sul lastrico e per lui, quando viveva nel Milanese, era anche arrivato lo sfratto, con il contestuale pignoramento del quinto dello stipendio.
Una vita fatta di continui ricorsi al credito tramite finanziarie, che nel 2017 lo ha lasciato letteralmente senza un soldo in tasca e con un debito complessivo a 5 zeri. Oltre a nessuna speranza nel futuro.
L’unica soluzione, per lui, sarebbe stata quella di vivere schiavo dei debiti, che mai avrebbe potuto pagare. Ma – grazie all’intervento dello Studio Pagano & Partners – ha trovato una via d’uscita.
“Applicando la 3/2012 (la cosiddetta legge salva-suicidi)”, spiegano gli avvocati Monica Pagano e Matteo Marini, “i giudici hanno disposto che l’uomo paghi solo quanto nelle sue possibilità e per un tempo limitato: lo Stato non può condannare una persona colpevole solo di sfortuna all’ergastolo dei debiti e la legge, su questo principio, è dalla parte dei cittadini”.
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