Studio Legale Pagano & Partners

Tribunale di Cremona: 4 anni per cancellare i debiti

Lo Studio Pagano&Partners alle prese con 500.000 euro di debiti, tutto si risolverà.

Dinnanzi al Tribunale di Cremona, sotto il patrocinio dell’Avvocato Monica Pagano un consulente tributario di 58 anni. Titolare di un debito che si aggira attorno ai 500.000 euro, al termine della procedura godrà dell’esdebitazione.

L’uomo apriva la propria posizione Iva come professionista nel 1987, lavorando nello studio di sua proprietà nelle vesti di commercialista tributario.

Anche grazie alla discendenza paterna nel medesimo ambito lavorativo, nel giro di dieci anni lo Studio contava 80 clienti e 3 dipendenti.

I problemi iniziavano nel 2012. Si riscontravano i primi fallimenti, le prime liquidazioni o cessate proprietà dei suoi clienti. A ciò si aggiungeva il ritardo nei pagamenti, che si accumulano negli anni.

Iniziava così ad avvertire le prime difficoltà nel pagamento dell’Iva e degli stipendi, motivo per cui, nel corso degli anni, era costretto a stipulare mutui e finanziamenti chirografari del valore totale pari a circa 220.000 euro.

Ad oggi, a seguito dell’apertura della procedura di liquidazione, si calcolano 60.000 euro dovuti per il rimborso dei mutui sopra accennati e circa 30.000 euro per rientro dal fido.

A ciò vanno aggiunti i circa 400.000 euro dovuti all’Agenzia delle Entrate o ad altri Enti previdenziali.

Cosa è una liquidazione?

E’ possibile accedere a questa procedura prevista dalla legge 3 del 2012 anche senza essere in possesso di beni mobili/immobili (in questo caso si metterà a disposizione dei creditori ad esempio una provvista mensile derivante dallo stipendio) o avendo solo un reddito esiguo.

Vi si può accedere chiaramente anche nel caso in cui vi siano beni del debitore da liquidare (mobili o immobili).

Il soggetto sovraindebitato, non avendo la possibilità di riuscire a formulare una proposta di rientro per tutti i creditori, prende la decisione di liquidare tutto quello che è il suo patrimonio.

Il debitore quindi cede il proprio patrimonio, destinandolo al pagamento dei suoi debiti. Il vantaggio concreto consiste nel fatto che il patrimonio disponibile è inferiore a tutto il monte debitorio e spesso non è di facile liquidazione e vendita.

Questa procedura permette di individuare i suoi beni, compreso lo stipendio. Si escludono dalla liquidazione i beni non pignorabili, i crediti necessari per l’alimentazione e il mantenimento. Si escludono pure gli stipendi, nella misura necessaria al mantenimento del debitore e della sua famiglia.

Il Gestore della Crisi, nominato da Organismo di Composizione della Crisi, redigerà – d’accordo con l’eventuale professionista designato e con il debitore – una relazione particolareggiata di attestazione che depositerà in Tribunale contenente, tra l’altro, una stima di questi beni, sia mobili che immobili.

Il tribunale, verificata la correttezza della procedura, emetterà il decreto di apertura della procedura liquidatoria.

L’obiettivo sarà quello di liquidare i beni riuscendo a sanare, almeno in parte, i debiti contratti dal soggetto sovraindebitato.

Tutto il ricavato, infatti, verrà successivamente destinato al pagamento, totale o parziale, dei debiti.

La procedura avrà la durata minima di 4 anni.

Il decreto di apertura della liquidazione del patrimonio sospenderà tutte le procedure esecutive pendenti e non potranno esserne iniziate di nuove.

Al termine della procedura il debitore, che avrà in qualche modo “sanato” la situazione derivante da impegni economici (obbligazioni) non rispettati nei confronti di tutti i creditori, che si sarà comportato con diligenza, che avrà cooperato con gli organi della procedura, che non avrà omesso altri proventi e non avrà contratto nuovo debito, potrà aspirare ai benefici dell’esdebitazione e liberarsi definitivamente da tutti i debiti avendo nuovamente accesso al credito. L’esdebitazione non è automatica e andrà richiesta al giudice mediante ricorso.

Il fine ultimo delle procedure di sovraindebitamento è infatti l’esdebitazione. Essa consiste nella totale liberazione dei debiti con lo stralcio definitivo del residuo (ciò che non si è “ripianato” con la procedura) e la possibilità di avere nuovamente accesso al credito.

Il cliente dello Studio Pagano & Partners mette a disposizione dei creditori:

  • un immobile di proprietà;
  • una quota dello stipendio pari a 200 euro mensili;
  • un’auto, liquidata alla fine dei 4 anni, così da poterne godere nel frattempo
  • uno scooter
  • il mobilio e altri beni dell’ufficio liquidati alla fine della procedura.

 

Terminati i 4 anni concessi dal Tribunale, qualora il soggetto sovraindebitato manterrà un comportamento idoneo, interverrà l’esdebitazione di tutti i debiti non soddisfatti per mezzo della procedura liquidatoria.

 

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