Il sig. Bocchese Aldino, la moglie sig.ra Trevisan Luciana e la figlia Alessandra, sono residenti in provincia di Brescia, all’interno di un appartamento di cui detengono, congiuntamente, usufrutto (coniugi Bocchese) e nuda proprietà (figlia).
Insieme a loro vive anche la figlia della Alessandra, diciannovenne.
I coniugi e la figlia sono tutti soci illimitatamente responsabili di una s.n.c. nel settore di estrazione e lavorazione del marmo.
Le cause che hanno determinato il sovraindebitamento sono principalmente riconducibili alle vicende di crisi che hanno interessato tale società la quale, ancorché giuridicamente in essere non esercita più alcuna attività dal 2011.
Essendo la clientela prevalentemente estera, in particolare Koreana e Americana, la società ha cominciato ad avvertire i primi segnali di crisi successivamente al crollo delle Torri Gemelle, quando gli ordini e le commesse, provenienti dall’estero, iniziarono a subire graduali decrementi.
A ciò deve aggiungersi che dal 2003, il settore del marmo ha iniziato ad attraversare una forte crisi mondiale e anche la s.n.c. ha iniziato ad accumulare ritardi nei pagamenti dei debiti erariali.
Per quanto attiene la situazione personale ed economica i coniugi percepiscono esclusivamente una pensione di vecchiaia. La figlia Alessandra è al momento disoccupata. La figlia della Sig.ra Bocchese Alessandra è studentessa senza reddito e fiscalmente a carico della madre per il 50%
Nei confronti sia della S.N.C. sia dei Sigg.ri Bocchese Aldino, Trevisan Luciana e Bocchese Alessandra personalmente, è stata promossa da una banca una Procedura Esecutiva Immobiliare e nei confronti della sola Sig.ra Trevisan è pendente presso il Tribunale altra Procedura Esecutiva Immobiliare promossa da altra banca.
Nella procedura liquidatoria hanno messo a disposizione tutto il loro patrimonio immobiliare (un appartamento e un ufficio in provincia di Brescia il primo messo all’asta e il secondo aggiudicato) e mobiliare e una provvista liquida totale di euro 9.600,00=, da versarsi in n°48 rate mensili da € 200,00= l’una, che verrà versata dalla data di emissione del decreto di apertura della procedura liquidatoria, per i successivi 4 anni di durata della medesima.